La bambola come strumento terapeutico nella presa in carico di persone con problemi cognitivi e ritardi nello sviluppo: è questo il tema attorno al quale è stato sviluppato il corso che si è tenuto giovedì nel teatro dell’Apsp Benedetti di Mori, alla presenza di 25 dipendenti della struttura, quotidianamente a contatto coi residenti. Un evento reso possibile grazie al contributo della Cassa Rurale Alto Garda. Il direttore dell’Apsp, Antonino La Grutta, evidenzia «L’impegno della struttura nel cercare soluzioni innovative per la gestione di soggetti con demenza e problemi cognitivi, avendo particolare cura e attenzione alla salvaguardia della qualità di vita degli utenti». Doll therapy Italia è un gruppo di professionisti di grande esperienza nell’ambito della cura delle persone con demenza e disabilità. Crede nelle terapie non farmacologiche come linea di intervento ottimale nella gestione delle problematiche quotidiane e come veicolo di benessere e qualità di vita. Forti dell’esperienza di anni di studio e applicazione delle bambole terapeutiche, tali professionisti hanno creato il primo gruppo di riferimento a livello nazionale per la Doll therapy. La loro finalità è diffondere percorsi terapeutici ben strutturati e utili ad accrescere il benessere sia delle persone con fragilità sia delle équipe curanti. La docente del corso è stata la dottoressa Maria Silvia Falconi: educatore professionale tecnico di terapie non farmacologiche. Gli argomenti trattati durante il corso sono stati: introduzione sulle terapie non farmacologiche (obiettivi, metodologie, tipologie); significato della bambola come strumento terapeutico nella presa in carico di persone con problemi cognitivi e ritardi nello sviluppo; la terapia della bambola come prevenzione dei disturbi comportamentali e come strumento riattivatore con persone affette da demenza; metodologia per selezione, valutazione e monitoraggio nel tempo dei casi e griglie di osservazione; analisi degli aspetti organizzativi che supportano il mantenimento dei percorsi di cura nel tempo. Il corso ha previsto un’unica giornata di formazione di tipo esperienziale, rivolta al personale a stretto contatto coi residenti; hanno partecipato 25 persone. I rappresentanti dei familiari sono stati poi invitati lunedì 11 dicembre, dalle 13 alle 14, all’incontro per il “Trasferimento apprendimenti formativi” relativo allo stesso corso di Doll therapy, praticamente un’estrema sintesi della giornata di formazione, dedicata a tutti quelli che non hanno potuto partecipare e finalizzata ad aumentare le ricadute all’interno dell’organizzazione, attraverso il coinvolgimento di più persone possibili.
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