Nasce in Trentino, su iniziativa dell’Azienda sanitaria, una rete clinica rivolta alle persone con disturbo cognitivo o demenza e alle loro famiglie, con una nuova modalità organizzativa basata sulla collaborazione trasversale tra professionisti di aree e strutture territoriali e ospedaliere diverse. L’obiettivo è migliorare la qualità delle cure e l’uniformità di accesso e di trattamento in tutto il territorio provinciale.
In provincia di Trento sono più di 6 mila le persone affette da demenza, con una prospettiva di incremento numerico nei prossimi anni. La demenza, richiede una gestione integrata della patologia riguardante tutta la rete dei professionisti, non solamente limitato al contesto sanitario ma soprattutto alla comunità nel suo complesso. La rete clinica per la demenza coordinerà le attività svolte dai professionisti, promuoverà l’applicazione di modelli di accompagnamento nei percorsi assistenziali e favorirà un forte coinvolgimento di tutte le parti interessate attive sul nostro territorio, in particolare dei medici di medicina generale, dei servizi sociali, di tutti i soggetti che erogano servizi residenziali, diurni, domiciliari e delle associazioni di pazienti e familiari. Altri obiettivi saranno l’integrazione dei servizi e delle funzioni per la continuità delle cure, attraverso i necessari collegamenti, anzitutto con la medicina generale e poi con tutti i professionisti dei diversi nodi della rete sanitaria. Le figure professionali impegnate nelle azioni di diagnosi, cura e riabilitazione previste dal Piano demenze sono numerose: dai medici di medicina generale ai professionisti esperti in problematiche legate a disturbi cognitivi quali il geriatra, il neurologo, lo psichiatra, l’infermiere, il neuropsicologo e il terapista della riabilitazione psichiatrica. «Si tratta di un significativo passo avanti per rendere più efficace il lavoro dei professionisti e dei servizi impegnati nel percorso diagnostico, di presa in carico delle persone che affrontano una condizione di decadimento cognitivo e delle loro famiglie - commenta in una nota il direttore generale di Apss, Paolo Bordon - La rete faciliterà i collegamenti e le collaborazioni fra i professionisti che operano nei servizi territoriali e ospedalieri, assicurando il governo della domanda e modalità operative omogenee, con momenti di analisi del servizio erogato e formulazione di proposte di miglioramento continuo nonchè relazioni strutturate con il mondo del sociale e del volontariato socio-sanitario».
Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.