L altra sera, l'autista di un mezzo di linea extraurbano, proveniente da Riva del Garda, ha fatto una spiacevole scoperta sui sedili in fondo al pullman c'era una siringa sporca di sangue con laccio emostatico e altro materiale, verosimilmente usata da qualche passeggero con problemi di tossicodipendenza e abbandonata sul mezzo senza troppe remore.
Un campanello d'allarme molto preoccupante, soprattutto in considerazione del fatto che su quelle linee, in partenza dalla Busa e dirette verso Rovereto o Trento, viaggiano ogni giorno centinaia e centinaia di persone, bambini e ragazzini compresi, e il rischio di una contaminazione se a qualcuno viene «voglia» di toccarla è tutt'altro che remoto. «Purtroppo è un fenomeno che succede spesso - osserva preoccupato Nicola Petrolli, responsabile della Uil Trasporti - Tra l'altro il fenomeno in generale è difficilmente quantificabile perché vi sono autisti che puliscono, buttano via tutto e non dicono nulla a nessuno. È una situazione preoccupante e pericolosa, soprattutto per i ragazzini che per curiosità potrebbero venire a contatto con siringhe infette». L'appello che Petrolli rinnova alla Provincia e ai vertici di Trentino Trasporti è di dotare finalmente anche le linee extraurbane (su quelle urbane già esistono) di telecamere a circuito chiuso in modo da consentire all'autista di turno o comunque a fine corsa di individuare l'autore o gli autori di questi fatti: «Sarebbe un deterrente efficace - incalza il sindacalista della Uil Trasporti - Sulle corse urbane la situazione è degenerata da tempo ma i rischi stanno aumentando anche su quelle extraurbane». E i problemi non finiscono qui per gli autisti e il personale sui mezzi di Trentino Trasporti. Episodi di violenza, aggressioni verbali, a volte fisiche, maleducazione imperante. «Da tempo - ricorda Petrolli - chiediamo che sui mezzi extraurbani siano sistemate le divisorie in plexiglas per proteggere gli autisti. Che hanno sempre paura». Richieste che ad oggi sono rimaste lettera morta.