Cittadini più attenti a consumare cibo sano. La pandemia ha cambiato le abitudini degli italiani a tavola. Sempre più persone acquistano generi alimentari a chilometro zero nei negozi di vicinato o nei mercati contadini. E' quanto emerge da un'indagine di Coldiretti. “La pandemia ha riavvicinato i cittadini ai mercati e ai piccoli negozi alla ricerca di cibo sano e a chilometro zero” commenta Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti trentino Alto Adige. Il trascorrere delle settimane in casa ha modificato l’atteggiamento dei consumatori nei confronti del cibo: privilegiato il paniere “cuochi fai da te” (uova, farina, lievito, burro, zucchero, olio) a scapito dei prodotti conservabili (surgelati e scatolame) e dei prodotti da “scorta dispensa” (pasta, passate di pomodoro). L'emergenza sanitaria ha portato anche ad una maggiore attenzione verso la salute: lo dimostra il boom della domanda di arance nell’inverno 2020 che ha spinto la crescita annuale degli acquisti di frutta dell’8,9%. La pandemia ha accelerato il processo di “deglobalizzazione”. Dal globale al locale inteso come il negozio di vicinato, come mercato rionale ma anche quello contadino o direttamente in fattoria. E' aumentato il numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta e, di conseguenza, il fatturato di questo canale che, nel 2020, ha superato i 6,5 miliardi di euro.
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