Arriva oggi un’iniziativa dal nome “C’è Luisa”, è stato presentato a Verona lo scorso marzo e proprio da questa città ha cominciato a diffondersi riscontrando un sensibile successo. “C’è Luisa” è rivolto alle donne e alle ragazze che si trovano a dover fronteggiare situazioni di disagio o di pericolo, dalle quali vogliono uscire il più velocemente e discretamente possibile. Lo staff dei locali aderenti è addestrato alla domanda che riprende il titolo del progetto. Se una ragazza chiede di Luisa, quindi, viene istantaneamente attivato un protocollo volto al sostegno e alla “messa in sicurezza” della sfortunata. Il progetto, patrocinato dal Comune di Verona, crea una rete di supporto interessante alla quale potrebbero aderire molte altre regioni italiane, tra cui il Trentino.Nel momento del bisogno, quindi, una ragazza può rifugiarsi nel locale al quale è esposto l’adesivo del protocollo chiedendo di Luisa (ovviamente più sono i locali che aderiscono, più è la sicurezza). Alla domanda “C’è Luisa?” il personale interviene accogliendo la donna e chiedendole che tipo di intervento preferisce. Qualcuna chiederà di un taxi, altre di chiamare un’amica o le Forze dell’Ordine. Qualsiasi richiesta verrà presa in carico dal personale del locale che starà accanto alla sfortunata fino all’arrivo del soccors
Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.