Una splendida notte di luna piena ha fatto da suggestiva cornice alla quarta edizione della Pinzolo Vertical up, la durissima gara per skyrunner e sci alpinisti che ieri sera hanno sfidato al contrario, dal basso verso l’alto, la Tulot Audi quattro, una delle piste nere più difficili e affascinanti dell’arco alpino. Pendenze che raggiungono il 69%, 900 metri di dislivello e 2.600 metri di lunghezza da località Tulot a malga Cioca. Questi, in sintesi, i dati della sfida che ha visto protagonisti, a Pinzolo, quasi 200 atleti. Oltre 700 se si calcolano anche i partecipanti al concomitante raduno per “ciaspole” e sci d’alpinismo dedicato a Toni Masè.
La pista, che Matteo Campigotto, presidente di Alpin Go Val Rendena, associazione organizzatrice dell’evento, ha definito “regina delle Alpi. Troppo facile però scendere, a noi piace salire”, era in ottime condizioni, ammorbidita da qualche centimetro di neve fresca caduta all’antivigilia della gara.
A tagliare per primo il traguardo è stato Patrick Facchini (La Sportiva Team) che, con il tempo di 30 minuti e 54 secondi, si è presentato a malga Cioca concludendo l'ultimo muro della Tulot Audi quattro con il miglior tempo assoluto.
La pista, che Matteo Campigotto, presidente di Alpin Go Val Rendena, associazione organizzatrice dell’evento, ha definito “regina delle Alpi. Troppo facile però scendere, a noi piace salire”, era in ottime condizioni, ammorbidita da qualche centimetro di neve fresca caduta all’antivigilia della gara.
A tagliare per primo il traguardo è stato Patrick Facchini (La Sportiva Team) che, con il tempo di 30 minuti e 54 secondi, si è presentato a malga Cioca concludendo l'ultimo muro della Tulot Audi quattro con il miglior tempo assoluto.