Cresce l’occupazione, diminuisce la disoccupazione, aumenta la forza lavoro e diminuiscono gli inattivi. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi sul mondo del lavoro, relativi al 2° trimestre 2017 (da aprile a giugno 2017). La rilevazione, in provincia di Trento, è coordinata dall’ISPAT (Istituto di statistica della provincia di Trento).

I dati del trimestre, che si caratterizza per l’avvio della stagione turistica estiva e per la ripresa dell’attività nell’agricoltura e nelle costruzioni, confermano i segnali di ripresa che si stanno diffondendo e rafforzando nell’economia trentina e rilevano una crescita, su base annua, dell’occupazione dell’1,4%. Nel 2° trimestre 2017, in confronto con lo stesso trimestre del 2016, le forze lavoro superano le 250mila unità e risultano in aumento di circa 1.100 unità, dovuto ad una crescita delle donne nel mercato del lavoro di circa 2.100 unità e una contrazione degli uomini di circa 1.000 unità. L’occupazione in tendenza aumenta dell’1,4%, pari a circa 3.150 unità, con un incremento del 3,5% (circa 3.700 unità) delle donne e una sostanziale tenuta degli uomini (-0,4%). I disoccupati si riducono di oltre 2.000 unità, scendendo sotto la soglia dei 14mila. Il risultato positivo è frutto, in particolare, della componente femminile (-22%) e, in minor misura, della componente maschile (-5%). L’inattività registra una diminuzione dell’1,4%, anche in questo caso, dovuta alla componente femminile. I tassi rappresentativi del mercato del lavoro, su base annua, rilevano:

- un tasso di attività pari al 71,5%, rispetto al 71,1% di un anno fa;
- un tasso di occupazione pari al 67,4% e in aumento rispetto ad un anno prima (66,5%);
- un tasso di disoccupazione pari al 5,6%, in calo di 8 decimi di punto percentuale rispetto al 2° trimestre del 2016 (6,4%);
- un tasso di inattività in età lavorativa in calo di 4 decimi di punto percentuale (28,5%).

A livello nazionale cresce il tasso di occupazione (58,1%), cala il tasso di disoccupazione (10,9%) ed è stabile il tasso di inattività in età lavorativa (34,6%), con la tradizionale distanza dai valori provinciali.

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