In Trentino nel 2016 abbiamo registrato circa 2 mila nuovi casi di problematiche psicologiche", queste le parole di Alberto Pacher, dirigente del reparto di psicologia clinica dell'Azienda sanitaria.Si spazia dalle patologie più sintomatiche, quali depressione, ansia, panico e forme fobiche ai problemi di transizione come adolescenza e anzianità. Pacher: "Non è mai banale riconoscere i sintomi di un disturbo psicologico da quello di una fase della vita. Anche l'elaborazione di un lutto, la perdita del lavoro o il mobbing possono essere causa di disagio". "La vera forza è quella di non avere paura di chiedere aiuto a qualche specialista - prosegue Pacher -. E' necessario intervenire il prima possibile, altrimenti il rischio è il radicamento di questi modelli depressivi e l'intervento diventa ancora più difficile". E il Trentino come si approccia alle tematiche della psiche? "La nostra Provincia - conclude Pacher - è all'avanguardia in questo settore: qui siamo stati più sensibili e si è operato per una democratizzazione della psicologia clinica. Basta il costo del ticket per accedere a cicli di 8 e 16 colloqui. Siamo gli unici a proporre un servizio dedicato a livello di Azienda sanitaria per i servizi sanitari, mentre nel resto d'Italia è tutto frammentato. I disturbi psicologici richiedono un approccio multidisciplinare e un lavoro di squadra in grado di coinvolgere specialisti e medici di famiglia, pazienti e familiari".
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