A parlarne Carlo Marchiori comandate del corpo di polizia locale delle Giudicarie: “Il primo approccio avviene via telefono per annunciare l’arrivo di un incaricato che deve mostrare un catalogo e assegnare un buono acquisto. Dopo un sacco di chiacchiere, le firme in calce ad un documento. E dopo un mese (quando viene meno la possibilità di recesso) ecco che emerge l’inganno, con le firme apposte il padrone di casa si impegna all’acquisto di merce per un ammontare di 2.500/3.000 euro”
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